Wednesday, April 16, 2008

Sono ancora nella fase 'evita di commentare tranne che con coloro di cui sei certa'. Se oggi mi sentissi dire da un amico 'ma io non sono andato a votare' quel po' di diplomazia che mi resta finirebbe vaporizzata. E dire che fino a due settimane fa io stessa assillavo i conoscenti perchè mi fornissero una buona ragione per andare a votare, chè con questa legge elettorale avevo i crampi allo stomaco completamente fuor di metafora, io che sono sempre stata il genere 'votare è un diritto E un dovere'. Meno male. Meno male che alla fine la ragione me la sono trovata da me, e domenica alle 12 ero in cabina. Almeno oggi posso guardare storto gli altri e non sentirmi una merda io, per quanto il mio voto non sia servito a una sega. Me l'aspettavo che vincesse la destra. Non così tanto però. E certo non mi aspettavo che la sinistra finisse senza un rappresentante ne' alla Camera ne' al Senato. Prendo atto che il paese è galleggiato in massa verso destra. Prendo atto che resteranno su per tutta la legislatura. Prendo atto che probabilmente si va verso una (finta) repubblica presidenziale con il prossimo capo dello stato già deciso oggi. Capisco chi espatria, avendone la possibilità.
E qualcuno coraggiosamente ancora si chiede 'che fare?'. Ma ha senso tentare di fare qualcosa? E che cosa inventarsi, che possa essere duraturo (o almeno un base solida), quando l'unica presa che si ha è quel po' di visibilità web e qualche sparuto, timido passaparola?
Non vedo la voglia di 'sbattersi', sinceramente, non so neanche bene dove ho lasciato la mia. Mi pare che alla maggior parte della gente vada benissimo così. Più che incazzarmi e ringhiare, oggi non mi viene in mente niente di costruttivo. "Non perdiamoci di vista", almeno quello, almeno per evitare la sindrome da Io Sono Leggenda.
Forse è solo che sono passati troppi pochi giorni. Tengo d'occhio le altre isole sparse di resistenza. Aspetto che mi venga un'idea. Intanto vigilo.