Thursday, July 03, 2003

Sono abbastanza contenta.
Malgrado il caldo, la pressione underground (che non fa tendenza per nulla), gli strippi lavorativi e altri trenta-quaranta impegni assortiti, sto riuscendo a scrivere.
Pezzi brevi, non tante pagine quante invece ne avrei da buttar giu', ma su piu' fronti.
E cosi' accade che mi senta un po' frammentata tra vari alter ego e diversi mondi (o dimensioni parallele se si vuole), niente di negativo, solo non so decidere a quale sogno/fantasia/immaginario ancorarmi piu' a lungo. Per questo ne escono pezzetti brevi, ho voglia di dedicarmi a tutti questi inizi contemporaneamente senza metterne uno in primo piano rispetto agli altri.
Mi chiedo se capiti a tutti quelli che scrivono, di portarsi dietro le loro creazioni di notte, in autobus, nei momenti buchi. Non parlo di scalette, o del meditare coscientemente sugli sviluppi da far prendere alla storia: intendo proprio il trovarcisi immersi a fantasticare, a proiettare scene senza pianificarle, e poi a girarle con una angolatura differente e poi ancora a lasciarle andare standoci in mezzo e non fuori a fare il dio di turno...a me capita cosi' in genere, solo che di solito ho il 'tema portante' del periodo, che corrisponde a cio' a cui mi sto dedicando con piu' assiduita' in quel momento.
Oggi invece mi sembra di avere gli occhi delle mosche, con una storia diversa in ogni settore.
Se poi ci aggiungo anche i libri che sto leggendo (anch'essi occupano in genere una bella porzione del mio immaginario istintivo) e i giochi di questo periodo, credo di essere scissa in non meno di otto-nove alias diversi.
E' bello, ma procede tutto lentamente.
Forse ci vorrebbero delle sane vecchie ferie, ecco.

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