Monday, March 31, 2003
E be', e be'...stranissimo.
Cosa è successo stanotte? Cosa c'era per aria o nell'eterea? 30/31 Marzo, a parte che è la prima notte con l'ora cambiata, non mi pare abbia particolari significati. Eppure mi alzo stamattina con il pensiero di scrivere il sogno che ho fatto, in serata come sempre prima di collegarmi all'interfaccia per postare leggo quei quattro-cinque blogs che seguo quotidianamente e.
TUTTI meno uno hanno scritto di quello che hanno sognato stanotte. Tutti con la sensazione che comunque fosse un sogno importante, uno forse foriero del futuro, l'altro di conclusione (temporanea?) del passato, un terzo guarda caso molto legato all'attimo transitorio come concetto.
Dal mondo bolognese: doveva scoppiare una bomba davanti alla sede dell'IBM, ma non ha funzionato e l'hanno trovata stamani. Più o meno dieci minuti prima che io facessi un esame ad una signora che abitava esattamente lì.
Dal mondo tutto: non è tanto diverso da ieri, o meglio non ci sono fatti nuovi a stagliarsi nettamente sugli altri.
Che cosa accidenti è successo?
Oh. Sono un po' stranita adesso.
Ad ogni modo, il mio sogno.
Ero un alieno. Ovvero, per me era normale, essere così, ma mi rendevo conto che alieno mi avrebbero definito gli abitanti di questo pianeta. Avevo un corpo piuttosto sottile che sembrava fatto a segmenti come salsicce ectoplasmatiche. O bigatti da pesca ciccioni se vogliamo. Amebe tondeggianti e molto 3D. Potevo schiacciarmi attraverso le fessure ma non mi piaceva farlo.
Ero affascinato dalle platipore, che ora non so cosa siano ma stanotte sì, animali di qualche tipo, tra la scolpendra appiattita e il colibrì, credo. Non so come potessero essere, è la definizione che mi viene, ma insomma stanotte aveva senso, esistevano eccome sulla terra e i contadini ne erano scocciati perchè mangiavano troppe patate rovinando i raccolti.
Credo che fossi telepatico, ma non perchè leggessi i pensieri della gente. Io mettevo i pensieri nella gente.
Ma per lo più giravo, mi pare senza un iter definito, infilandomi in una casa magari perchè avevo visto una platipora sulla tenda alla finestra, o in mezzo alla via perchè mi piaceva l'aspetto di strada grigioazzurra che aveva il cielo visto dal fondo di questi palazzi altissimi (un po' alla Brazil) che erano le ossa delle città.
Non so come ne' perchè, ad un certo punto hanno cominciato a notarmi tutti. Non è che prima non mi vedessero però, solo che ad un dato momento hanno iniziato proprio a guardarmi. E uno dopo l'altro, tipo ola, dicevano
'Dove sei stato Sechat'
non in tono interrogativo ma monotono e piatto.
Non mi sono svegliata a questo punto ma non mi ricordo cosa venisse dopo, probabilmente è cambiato il sogno.
Quando poi la sveglia mi ha effettivamente tirato via dalle coperte, ho pensato che lo dovevo scrivere qui, se non altro per via del nome.
La mia vita onirica è da sempre molto ricca ed intensa. Ho il mio modo di muovermici, le mie teorie su cosa sia. E spesso, spessissimo sono qualcos'altro: magari ho dei superpoteri di qualche tipo, magari sono proprio una creatura differente da ogni altra. A volte sono un animale, altre un uomo. Talvolta un fantasma in attesa, mi è anche capitato di essere un semplice soffio d'aria.
Ma l'alieno salsiccioso-ameboide ancora, che io mi ricordi, non mi era capitato. Che si chiamasse Sechat, poi.
Da una fessura, dopo la notte bizzarra
Sechat platipora's lover.
Cosa è successo stanotte? Cosa c'era per aria o nell'eterea? 30/31 Marzo, a parte che è la prima notte con l'ora cambiata, non mi pare abbia particolari significati. Eppure mi alzo stamattina con il pensiero di scrivere il sogno che ho fatto, in serata come sempre prima di collegarmi all'interfaccia per postare leggo quei quattro-cinque blogs che seguo quotidianamente e.
TUTTI meno uno hanno scritto di quello che hanno sognato stanotte. Tutti con la sensazione che comunque fosse un sogno importante, uno forse foriero del futuro, l'altro di conclusione (temporanea?) del passato, un terzo guarda caso molto legato all'attimo transitorio come concetto.
Dal mondo bolognese: doveva scoppiare una bomba davanti alla sede dell'IBM, ma non ha funzionato e l'hanno trovata stamani. Più o meno dieci minuti prima che io facessi un esame ad una signora che abitava esattamente lì.
Dal mondo tutto: non è tanto diverso da ieri, o meglio non ci sono fatti nuovi a stagliarsi nettamente sugli altri.
Che cosa accidenti è successo?
Oh. Sono un po' stranita adesso.
Ad ogni modo, il mio sogno.
Ero un alieno. Ovvero, per me era normale, essere così, ma mi rendevo conto che alieno mi avrebbero definito gli abitanti di questo pianeta. Avevo un corpo piuttosto sottile che sembrava fatto a segmenti come salsicce ectoplasmatiche. O bigatti da pesca ciccioni se vogliamo. Amebe tondeggianti e molto 3D. Potevo schiacciarmi attraverso le fessure ma non mi piaceva farlo.
Ero affascinato dalle platipore, che ora non so cosa siano ma stanotte sì, animali di qualche tipo, tra la scolpendra appiattita e il colibrì, credo. Non so come potessero essere, è la definizione che mi viene, ma insomma stanotte aveva senso, esistevano eccome sulla terra e i contadini ne erano scocciati perchè mangiavano troppe patate rovinando i raccolti.
Credo che fossi telepatico, ma non perchè leggessi i pensieri della gente. Io mettevo i pensieri nella gente.
Ma per lo più giravo, mi pare senza un iter definito, infilandomi in una casa magari perchè avevo visto una platipora sulla tenda alla finestra, o in mezzo alla via perchè mi piaceva l'aspetto di strada grigioazzurra che aveva il cielo visto dal fondo di questi palazzi altissimi (un po' alla Brazil) che erano le ossa delle città.
Non so come ne' perchè, ad un certo punto hanno cominciato a notarmi tutti. Non è che prima non mi vedessero però, solo che ad un dato momento hanno iniziato proprio a guardarmi. E uno dopo l'altro, tipo ola, dicevano
'Dove sei stato Sechat'
non in tono interrogativo ma monotono e piatto.
Non mi sono svegliata a questo punto ma non mi ricordo cosa venisse dopo, probabilmente è cambiato il sogno.
Quando poi la sveglia mi ha effettivamente tirato via dalle coperte, ho pensato che lo dovevo scrivere qui, se non altro per via del nome.
La mia vita onirica è da sempre molto ricca ed intensa. Ho il mio modo di muovermici, le mie teorie su cosa sia. E spesso, spessissimo sono qualcos'altro: magari ho dei superpoteri di qualche tipo, magari sono proprio una creatura differente da ogni altra. A volte sono un animale, altre un uomo. Talvolta un fantasma in attesa, mi è anche capitato di essere un semplice soffio d'aria.
Ma l'alieno salsiccioso-ameboide ancora, che io mi ricordi, non mi era capitato. Che si chiamasse Sechat, poi.
Da una fessura, dopo la notte bizzarra
Sechat platipora's lover.
Saturday, March 29, 2003
Stasera! Werewolf! Con la Bacca di Sogno che viene per la prima volta!
Che bello...
Ognuno ha il suo stile, e le sue preferenze. Io sono quella epica. Mi piace che i miei giocatori siano GLI EROI, mi piace vedermeli come in un film, mi piace che debbano affrontare avventure ben lontane dal minimal-daily, ma di respiro ampio e grandioso. Non c'è niente di male, no?
E mi piace da impazzire questo gruppo di cuccioli, arroganti e sicuri di essere il perno del mondo (e nella mia ottica, in un certo senso così è, ma sstt...a loro non lo confesserò mai), e teneri anche, capaci di giocarmi tutta una sera a rubarsi la panna dal latte fresco e la sera successiva a saltare impavidi alla gola di avversari dieci volte più grandi di loro.
Finora sembra che il godimento sia reciproco. E una delle cose più belle davvero è vederne una piangere perchè si è commossa a sentire certe parole da parte di una certa voce, o ricevere la telefonata di un altro che ti dice 'stanotte ho sognato che eravamo al Caern'...o anche suscitare erezioni ad un terzo solo descrivendo una danza gitana!!!
Sorrido.
Tra risme di appunti e schede, prima della sessione
Sechat
Che bello...
Ognuno ha il suo stile, e le sue preferenze. Io sono quella epica. Mi piace che i miei giocatori siano GLI EROI, mi piace vedermeli come in un film, mi piace che debbano affrontare avventure ben lontane dal minimal-daily, ma di respiro ampio e grandioso. Non c'è niente di male, no?
E mi piace da impazzire questo gruppo di cuccioli, arroganti e sicuri di essere il perno del mondo (e nella mia ottica, in un certo senso così è, ma sstt...a loro non lo confesserò mai), e teneri anche, capaci di giocarmi tutta una sera a rubarsi la panna dal latte fresco e la sera successiva a saltare impavidi alla gola di avversari dieci volte più grandi di loro.
Finora sembra che il godimento sia reciproco. E una delle cose più belle davvero è vederne una piangere perchè si è commossa a sentire certe parole da parte di una certa voce, o ricevere la telefonata di un altro che ti dice 'stanotte ho sognato che eravamo al Caern'...o anche suscitare erezioni ad un terzo solo descrivendo una danza gitana!!!
Sorrido.
Tra risme di appunti e schede, prima della sessione
Sechat
Friday, March 28, 2003
Non ne starò a parlare, e non farò analisi ne' bilanci.
Ormai mi conosco e conosco il funzionamento di certe cose. Quando finisce una storia (finisce, poi...non esiste la FINE nemmeno quando è stampata cubitale alla fine di un libro, figuriamoci!), che sia un assolo o un coro, non mi è mai servito parlare dell'epilogo in se', o tirare le somme di quello che è stato. Piuttosto, magari, è facile che ne scriva in altri termini, che mi racconti intermezzi mai visti o che immagini percorsi alternativi. L'ho già fatto tante volte, altrettante e forse di più lo farò ancora. Mi serve un po' a metabolizzare un po' a passare una mano di 'vernice trasparente' (termine da miniaturista, dritto in prestito dal Lupo Eterno) sotto la quale i riflessi continuano ad esistere belli vivi e cangianti.
Allora cosa sto scrivendo qui? Solo un commento al volo. C'è un aspetto positivo. Tra una fitta e un sorriso molte cose che stavano diventando troppo opprimenti se ne sono andate in un cantuccio nascosto per un po'.
Ed è una bella cosa pensare che io e una manciata di altri capiremo al volo frasi e accenni che per il resto del mondo suonerebbero criptici. Adesso e dopo.
Perchè, come la mia alter ego in (vacanza?), io RICORDO.
Inizio primavera, ma quale fine?
Sechat
Ormai mi conosco e conosco il funzionamento di certe cose. Quando finisce una storia (finisce, poi...non esiste la FINE nemmeno quando è stampata cubitale alla fine di un libro, figuriamoci!), che sia un assolo o un coro, non mi è mai servito parlare dell'epilogo in se', o tirare le somme di quello che è stato. Piuttosto, magari, è facile che ne scriva in altri termini, che mi racconti intermezzi mai visti o che immagini percorsi alternativi. L'ho già fatto tante volte, altrettante e forse di più lo farò ancora. Mi serve un po' a metabolizzare un po' a passare una mano di 'vernice trasparente' (termine da miniaturista, dritto in prestito dal Lupo Eterno) sotto la quale i riflessi continuano ad esistere belli vivi e cangianti.
Allora cosa sto scrivendo qui? Solo un commento al volo. C'è un aspetto positivo. Tra una fitta e un sorriso molte cose che stavano diventando troppo opprimenti se ne sono andate in un cantuccio nascosto per un po'.
Ed è una bella cosa pensare che io e una manciata di altri capiremo al volo frasi e accenni che per il resto del mondo suonerebbero criptici. Adesso e dopo.
Perchè, come la mia alter ego in (vacanza?), io RICORDO.
Inizio primavera, ma quale fine?
Sechat
Thursday, March 20, 2003
Stamattina ho fatto male i conti. Credevo di metterci tot a prepararmi e invece ho finito molto prima. Nessuna voglia di restare in casa, così ho scrollato le spalle e mi son detta 'Ma sì, chi se ne frega, aspetterò dieci minuti anzichè fare le corse come al solito' e via che ho preso la porta.
E' saltato fuori che il mio orologio era pure avanti, sicchè mi sono trovata ad avere 25 minuti di attesa da far passare. Freddo mancino ('zagno' secondo l'idioma dei locali), silenzio assoluto, solo un paio di figure devastatissime sulle quali non ho indagato che passavano. Il bar davanti alla stazione delle corriere con la saracinesca ancora ben abbassata.
Minchia e adesso? Se sto ferma mi ghiaccio, e a camminare dove vado? Il soccorso si è materializzato nelle forme squadrate a lucine ammiccanti di un distributore di sigarette giù in borgo. Al ritorno il bar aveva appena aperto. Nella speranza di un caffè caldo da sorseggiare pianino cercando di far passare i minuti sono entrata. Il signore dentro (che mi ha preso in simpatia sebbene non mi abbia vista che un paio di volte a dir tanto) pareva un pochino allucinato.
Non è giovane, comincerà a sentire il peso di alzarsi da solo così presto, penso io. Lui mi guarda e dice due parole:
"Hanno cominciato"
Non ho avuto bisogno di fare nemmeno una domanda, sapevo perfettamente di cosa stava parlando.
Ho passato il pomeriggio tra ANSA e forum frequentati da ragazzi americani.
Mi è venuta la gastrite a sentire Mr. Turbodent dire che il 64% degli italiani o condivide la scelta di concedere transito e basi, o addirittura desidera un intervento attivo. Stronzate. Quello che sento io, non necessariamente tra gli amici, che bene o male condividono con me una certa linea di pensiero, ma soprattutto in mezzo a gente che non conosco, alla Coop o in corriera, o persino da chi in genere la pensa all'opposto mio, racconta tutta un altra attitudine. Cazzo la GENTE IN PIAZZA (e si fottano le stime dimezzate, bastava esserci o parlare con qualcuno che è andato alle manifestazioni per rendersi conto di quanta fosse) la raccontava diversa.
E tuttavia mi piacerebbe non essere così disillusa sull'efficacia del radunarsi in piazza. In questo sì, vorrei essere come una decina di anni fa, convinta che la massa abbia davvero un peso...ma non me la posso dare a bere da sola, e la verità cruda e carogna è che semplicemente non ci credo.
Mi incazzo per conto mio, scrivo a qualche amico, mi sfogo con qualcun altro, ma ho la convinzione che se anche facessi come quelli che leggono il giornale, fanno "ooooh mo soccia, han bombardato Baghdad" per poi tornare alla lasagna calda, sarebbe proprio uguale.
Deserto, Venti Marzo
Sechat
E' saltato fuori che il mio orologio era pure avanti, sicchè mi sono trovata ad avere 25 minuti di attesa da far passare. Freddo mancino ('zagno' secondo l'idioma dei locali), silenzio assoluto, solo un paio di figure devastatissime sulle quali non ho indagato che passavano. Il bar davanti alla stazione delle corriere con la saracinesca ancora ben abbassata.
Minchia e adesso? Se sto ferma mi ghiaccio, e a camminare dove vado? Il soccorso si è materializzato nelle forme squadrate a lucine ammiccanti di un distributore di sigarette giù in borgo. Al ritorno il bar aveva appena aperto. Nella speranza di un caffè caldo da sorseggiare pianino cercando di far passare i minuti sono entrata. Il signore dentro (che mi ha preso in simpatia sebbene non mi abbia vista che un paio di volte a dir tanto) pareva un pochino allucinato.
Non è giovane, comincerà a sentire il peso di alzarsi da solo così presto, penso io. Lui mi guarda e dice due parole:
"Hanno cominciato"
Non ho avuto bisogno di fare nemmeno una domanda, sapevo perfettamente di cosa stava parlando.
Ho passato il pomeriggio tra ANSA e forum frequentati da ragazzi americani.
Mi è venuta la gastrite a sentire Mr. Turbodent dire che il 64% degli italiani o condivide la scelta di concedere transito e basi, o addirittura desidera un intervento attivo. Stronzate. Quello che sento io, non necessariamente tra gli amici, che bene o male condividono con me una certa linea di pensiero, ma soprattutto in mezzo a gente che non conosco, alla Coop o in corriera, o persino da chi in genere la pensa all'opposto mio, racconta tutta un altra attitudine. Cazzo la GENTE IN PIAZZA (e si fottano le stime dimezzate, bastava esserci o parlare con qualcuno che è andato alle manifestazioni per rendersi conto di quanta fosse) la raccontava diversa.
E tuttavia mi piacerebbe non essere così disillusa sull'efficacia del radunarsi in piazza. In questo sì, vorrei essere come una decina di anni fa, convinta che la massa abbia davvero un peso...ma non me la posso dare a bere da sola, e la verità cruda e carogna è che semplicemente non ci credo.
Mi incazzo per conto mio, scrivo a qualche amico, mi sfogo con qualcun altro, ma ho la convinzione che se anche facessi come quelli che leggono il giornale, fanno "ooooh mo soccia, han bombardato Baghdad" per poi tornare alla lasagna calda, sarebbe proprio uguale.
Deserto, Venti Marzo
Sechat
Tuesday, March 18, 2003
What month should you have been born in?
this quiz was made by Erin
You're stubborn and hard-hearted. Strong-willed, hardworking and highly motivated. You're a sharp
thinker but are easily angered. You're firm in your beliefs and you love to dream. You love literature
and the arts and you have a great imagination. You love to travel and dislike being at home.
You're restless and don't really like children.
Who's Your Btvs Match?
this quiz was made by Erin
|
You are the hidden beauty
Which Ultimate Beautiful Woman are You?
brought to you by Quizilla
Be', una discreta distrazione l'ho trovata!! ^__^
Accidenti a me e alle mie frasi nostalgiche del tipo 'eh, ormai è tanto che non trovo un film horror che mi faccia davvero paura'...
Uffa.
Ho visto The Ring ieri sera e sono tutt'ora in angoscia.
Girellando un po' per siti dedicati e forum popolatissimi (da leggiucchiare e basta, è umanamente impossibile riuscire a recuperare tutti i post!) ho visto che è una sindrome comune, che va dalla paura liscia alla sottile ma costante inquietudine arrivando alle allucinazioni lievi in alcuni casi. Pare che poi passi però.
E lo spero cacchio!
Era un sacco di tempo che la strizza da schermo non si trascinava anche i giorni successivi, e mica sono sicura che mi piaccia.
E stasera sono pure da sola e devo registrare Buffy.
Sigh...devo trovare un palliativo allegro che mi assorba e mi distragga o finisco raccolta a palla sotto la poltrona!
Spooky lands, noootte :)
Sechat
Uffa.
Ho visto The Ring ieri sera e sono tutt'ora in angoscia.
Girellando un po' per siti dedicati e forum popolatissimi (da leggiucchiare e basta, è umanamente impossibile riuscire a recuperare tutti i post!) ho visto che è una sindrome comune, che va dalla paura liscia alla sottile ma costante inquietudine arrivando alle allucinazioni lievi in alcuni casi. Pare che poi passi però.
E lo spero cacchio!
Era un sacco di tempo che la strizza da schermo non si trascinava anche i giorni successivi, e mica sono sicura che mi piaccia.
E stasera sono pure da sola e devo registrare Buffy.
Sigh...devo trovare un palliativo allegro che mi assorba e mi distragga o finisco raccolta a palla sotto la poltrona!
Spooky lands, noootte :)
Sechat
Sunday, March 09, 2003
Ritorno ritorno oh sì ritorno finalmente a veleggiare in giro per il web.
Sperando di non pescare un qualche altro dialer, che i Signori delle mille tele li strafulminino.
Sperando che il sistema che ho adesso di lavorare, con due hard disx, mi permetta di non perdere dati almeno finchè non avrò messo da parte monetine sufficienti a prendere un masterizzatore.
Sperando infine che l'antivirus nuovo mi blocchi in qualche modo anche il virus dell'influenza, strafottuttissima influenza che proprio quando credevo di averla scampata per quest'anno, mi ha portato in tour sulle vette (abissi?) del 39eseiquasisette.
Sono di nuovo qua!
terra dei ricostituenti, vicinoprimavera
Sechat
Sperando di non pescare un qualche altro dialer, che i Signori delle mille tele li strafulminino.
Sperando che il sistema che ho adesso di lavorare, con due hard disx, mi permetta di non perdere dati almeno finchè non avrò messo da parte monetine sufficienti a prendere un masterizzatore.
Sperando infine che l'antivirus nuovo mi blocchi in qualche modo anche il virus dell'influenza, strafottuttissima influenza che proprio quando credevo di averla scampata per quest'anno, mi ha portato in tour sulle vette (abissi?) del 39eseiquasisette.
Sono di nuovo qua!
terra dei ricostituenti, vicinoprimavera
Sechat
Subscribe to:
Posts (Atom)